sabato 20 dicembre 2008

Rio Grande

Un'altra città apparentemente molto tranquilla, anche se essendo molto più grande di Puerto Williams non ha la stessa atmosfera di paese dove tutti conoscono tutti. E' molto più grande anche di quanto pensassi: ci vivono 90 mila persone e la popolazione va rapidamente aumentando. Il motivo è che qui c'è lavoro, o almeno ce n'era fino a poco tempo fa. Nei dintorni c'è petrolio e in città ci sono diverse fabbriche di materiale elettronico. Esiste una legge che per incentivare le attività e il popolamento della zona concede agevolazioni fiscali alle imprese che investono qui e agli stessi residenti. Vivere qui comporta dei disagi per via del clima e della lontananza da tutto, in cambio le retribuzioni sono notevolmente più alte che nel resto del Paese. Ed in effetti si percepisce come il livello di vita sia piuttosto alto. Però ora la situazione si sta saturando ed i nuovi arrivati in cerca di lavoro iniziano a trovarsi piuttosto male. Anche qui c'è il quartiere povero di periferia, in espansione.
A una decina di chilometri c'è una grossa missione salesiana, con una scuola per agrotecnici annessa. La missione è stata fondata a fine ottocento, quando ancora nel posto sopravvivevano gli indigeni. I quali sono scomparsi nel giro di pochi anni, sterminati dalle malattie portate dagli europei ma anche direttamente ammazzati in grandi quantità, come animali. Per un certo periodo la testa di un indio veniva pagata due pesos e mezzo. E' lo stesso che si fa oggi con i castori.
Là ho incontrato Padre Juan Ticò, un personaggio notevole, che conosce tutto di questo posto, della sua storia e delle popolazioni native. A suo tempo conobbe personalmente anche De Agostini e più volte gli ho chiesto di parlarmi di lui. Ma purtroppo ha qualche problema di udito e ogni volta mi rispondeva parlandomi di un'altra cosa, ora degli indios Ona, ora della serra della scuola, ora della fauna del posto, ora della navigazione sullo Stretto di Magellano... alla fine ho smesso di fare domande e sono stato ad ascoltare quello che mi diceva spontaneamente, che era comunque interessante. Una persona da conoscere, se si viene da queste parti.

3 commenti:

  1. Il tuo compagno di scuola Mircone da Foligno è rimasto affascinato da questa tua avventura, sono tre notti che sogno di essere al tuo fianco e credimi gurdati le spalle forse ci sono.
    Daje Riky fino in fondo la classe 64 non molla mai!

    Ciao da Mircone

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  2. Benvenuto sul blog Mircone!
    E se vieni in Sud America avvisa, che ti vengo a prendere all'aeroporto...

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  3. ciao Riccardo,
    finalmente Franco mi ha dato il link e così posso farti (anche si con ritardo) i miei auguri!
    Ora posso seguire passo passo il tuo viaggio e sentirmi un po' anch'io laggiù.......
    Ci sentiamo i prossimi giorni,
    Claudio

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