martedì 2 dicembre 2008

Ushuaia

Mi piace guardare dal finestrino dall’aereo, ma forse preferisco che sotto ci sia un territorio non troppo precisamente identificabile perché poi, quando dall’alto della quota di crociera avvisto uno dei luoghi che avevo sempre sognato di vedere, il più delle volte ci rimango male. Mi era già capitato pochi giorni fa con le cascate di Iguazù, che da là sopra mi erano sembrate una bagnarola, e mi è successo ora durante il volo da Buenos Aires a Ushuaia con lo stretto di Magellano. Ah bè, eccolo, tutto qui? Certo, da lassù sembrava di guardare una carta geografica. I luoghi più sognati preferisco vederli per la prima volta da una prospettiva più terrestre.
La discesa verso Ushuaia invece è stata ad effetto. Questa parte del mondo si è presentata coerentemente con l’idea selvaggia ed impervia che ne avevo e i celebri venti hanno sbatacchiato l’aereo senza nessun riguardo. Di solito non ho paura di volare ma questo atterraggio mi ha fatto un po’ sudare freddo. In mezzo a nuvole basse, raffiche di vento e sfiorando montagne, con l’aereo che virava e rivirava, scendeva e risaliva... Quando si entrava dentro una nuvola il pensiero delle montagne appena lì sotto, o forse lì davanti... Appena toccato terra, per la prima volta è venuta anche a me la voglia di applaudire il pilota.
La città è notevolmente turistica, però, forse sarà la mia suggestione di trovarmi finalmente in questo luogo geografico, mi sembra che mantenga ancora l’atmosfera di un luogo remoto. A Sud, a parte una cittadina cilena sull'altro lato del canale, non ci sono altri posti abitati, e a mille chilometri, che in fondo non sono così tanti, c'è l’Antartide.
Lo scenario è notevole. Circondata dalla Catena Martial e sullo sfondo, verso ovest, la Cordigliera Darwin, appendici meridionali delle Ande. Di fronte, sull’altro lato del canale, l’isola di Navarino.
Qui, dopo i giorni di relax, relativo, a Buenos Aires e la visita alla famiglia, posso dire che il mio viaggio è veramente iniziato. Anche se mi sento le batterie un po’ scariche. Passando dai 40 gradi di Buenos Aires ai non so quanti, ma pochi, di qui, il mio fisico sta borbottando.
Me la prenderò comoda, visto che non mi corre dietro nessuno.
Solo che stamattina, per cominciare bene la giornata e l’avventura, mi si è spezzato un dente...


Ushuaia verso sera

4 commenti:

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  2. niente sto a fà le prove...
    Ciao Ric, ti si fa compagnia nel viaggio... ma ogni tanto vogliamo anche qualche immagine!
    Un abbraccio
    R
    p.s.: OH, A BUENOS AIRES STA' IN CAMPANA!

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  3. Che bello, il blog si popola!
    Sai che ancora non ho fatto neanche una foto...
    Arriveranno anche quelle...

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  4. da adesso sarai RICCARDO PICCIAterradelFOCO

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