giovedì 26 febbraio 2009

Chiloé

Andando lentamente sono riuscito persino a distanziarmi da solo. Oggi scrivo di Chiloé, ma sono a San Martin de los Andes, di nuovo in Argentina, dopo essere già passato con tutta calma per Puerto Montt e dalle parti del vulcano Osorno ed essermi fermato per un paio di giorni a Valdivia. Riuscirò mai più a raggiungermi?
In ogni caso, la città di Castro e tutto l'arcipelago di Chiloé avrebbero meritato una sosta più lunga. Chiloé ha avuto una storia e uno sviluppo diverso dal resto del Cile. Gli spagnoli ci si sono insediati già alla fine del cinquecento, ma per l'assenza di metalli preziosi e per la sua posizione geografica è stato oggetto di una colonizzazione più marginale e povera, che lo ha tenuto per secoli lontano dai traffici commerciali più importanti. In questo parziale isolamento, dalla fusione tra le tradizioni indigene e quelle dei colonizzatori si è sviluppata e si è mantenuta in vita una cultura molto particolare, che comprende anche tutto un sistema di leggende e di personaggi mitologici. Mi sarebbe piaciuto approfondire sul posto questo tema. Ad esempio capire meglio le origini di questa mitologia, le cui figure sembrano più vicine a quelle delle leggende del nord Europa. Visto che all'arcipelago inizialmente era stato dato il nome di Nuova Galizia, è possibile che i primi coloni provenissero da lì. La Galizia è una regione dove c'è stata una forte presenza celtica e dove le tradizioni celtiche sono ancora vive e radicate. Ma sono solo supposizioni che faccio io. Sicuramente non è difficile trovare la risposta a questa mia curiosità, probabile che sia sufficiente fare una ricerca su internet, però approfondire argomenti come questo direttamente sul posto è tutto un altro piacere. Ma non mi sono fermato abbastanza a lungo per indagare, né per rendermi conto fino a che punto questo universo mitologico sia presente nella vita della gente, però indubbiamente un'atmosfera diversa da tutti gli altri posti dove sono stato finora si avverte nell'aria fin dal primo impatto. Chiloé è un posto chiaramente diverso dal resto del Cile. Anche per via di alcune caratteristiche architettoniche, come le palafitte, che viste dal lato della strada sembrano case normali, ma sulla strada hanno appoggiata solo la facciata, e le chiese di legno cosparse in tutto l'arcipelago, molte delle quali sono patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Per le strade si sentiva spesso musica popolare locale, che mi ha ricordato il saltarello marchigiano con influenze messicane. Ed il pesce e i frutti di mare erano speciali.
Quello che mi ha spinto a ripartire non è stata solo la pioggia, ma la mia voglia di salire ancora verso nord. La pioggia poi, contrariamente alle previsioni, ha concesso una pausa proprio la mattina del giorno in cui sono ripartito, inducendomi ad un mezzo pentimento ma consentendomi perlomeno di fare un giro per la città all'asciutto. E comunque ormai il biglietto era fatto.


vista dalla strada


vista dal mare

4 commenti:

  1. Pensieri che vengono richiamati dal tuo viaggio e dalle tue parole, in ordine sparso:

    BENTON MACKAIE- L'ultima indicazione che diamo al novello esploratore e pioniere è quella di tenere sempre di vista l'obiettivo di scoprire una terra in cui vivere, un ambiente armonioso di melodia e di mistero.

    PETER MATTHIESSEN- I concetti di karma e di tempo circolare sono radicati in tutte le tradizioni dei nativi americani.Il tempo inteso come spazio e la morte intesa come divenire sono impliciti nella concezione degli Hopi che evitano ogni costruzione lineare perchè, come i buddisti, sanno che tutto è qui adesso.

    FREDERICK TURNER- Il cristianesimo ha estirpato dal proprio mondo la magia e il mistero privandosi della possibilità di autorinnovarsi spiritualmente.Tagliando i sacri alberi delle foreste mistiche, costruendo santuari sulle macerie dei templi dedicati agli spiriti locali e bollando di vana superstizione tutte le vestigia degli antichi miti, la Chiesa è effettivamente riuscita a rimuovere il divino dal proprio mondo.I suoi fedeli sono diventati pellegrini alienati di un mondo spiritualmente deserto,dove l'unica valvola di sfogo dell'impulso vitale è una continua fuga in avanti, una brama del divenire.

    MATTHEW FOX- Noi abbiamo profondamente bisogno di una spiritualità terrena.

    THOMAS H.FERRIL- Perciò mi chiedo se riesco ancora a ricordare che stamattina è iniziato un mito e che la gente sembra quasi ignorare cha qualcosa è ricominciato.

    H. D. THOREAU- Si potrebbe dire che gli antichi, con le loro gorgoni, le sfingi, i satiri, le manticore ecc,riuscivano ad immaginare più di ciò che esisteva, mentre gli uomini moderni non riescono ad immaginare nemmeno ciò che esiste.

    KARL HUYSMANS- Sorgono vaghe spinte migratorie che vengono soddisfatte dalla riflessione e dallo studio.Istinti, sensazioni e inclinazioni che l'uomo ha ricevuto in eredità si risvegliano, prendono forma e s'impongono. L'individuo comincia a ricordare persone e cose mai conosciute finchè, a un certo momento, rompe la prigione del proprio secolo e vaga liberamente in altre ere.

    N. SCOTT MOMADAY. L'esperienza immaginaria e quella storica esprimono ugualmente le tradizioni della realtà umana. Ripercorrerne l'itinerario costituisce la rivelazione del modo in cui tali tradizioni nascono , si sviluppano e s'intrecciano nella mente dell'uomo.

    TONY HISS- Ecco la tremenda minaccia: se perdiamo una sola serie di collegamenti finiamo per essere tagliati fuori da tutto.

    E. M. FORSTER- Smetti di vivere in frammenti: cerca i nessi.

    WILLIAM A. QUAIYLE- La via della prateria conduce alla via del cielo; la via è una sola, i continenti sono due, e voi dovete percorrere il cammino dalla prateria al cielo.

    Caro Ric, stai vivendo un'esperienza preziosa: svuotati più che puoi, riempiti più che puoi...
    Raf

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  2. ciao ric,
    mi compri una t-shirt con qualche scritta o disegno?

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  3. Ne porterò una a te e posso portarne al massimo un'altra, per motivi di capienza dello zaino. Se qualcun altro vuole una maglietta faccia richiesta, la prima che arriverà sarà esaudita...

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