I primi giorni a Buenos Aires chiedevo sempre caffè espresso e corto, come ogni italiano che si rispetti, e tendevo a rimanere ad aspettare in piedi davanti al bancone. I camerieri mi guardavano come per dire: bè che fai lì impalato, e siediti no?! Alcune volte me lo hanno detto anche a voce. Le poche volte che ho resistito in piedi hanno continuato a guardarmi con una faccia come per dire: mah, cosa ci avrà da fare di così urgente questo qua... Non me lo hanno detto anche a voce ma il loro pensiero era chiaro e leggibile.
Per non sentirmi un animale raro ho iniziato a sedermi al tavolo. Presto ho capito che avevano ragione loro. Cosa stavo a fare impalato davanti al bancone? E cosa ci avevo da fare di così urgente da non potermi sedere dieci minuti?
Poi ho cominciato anche a smettere di chiedere caffé ristretto come ogni italiano che si rispetti, che se il livello del caffè sale di mezzo centimetro diomio che schifo questi qua il caffè non sanno neanche cos'è. Ho iniziato a bere tazzone e bicchieroni di caffè alla maniera locale, da sorseggiare in almeno un quarto d'ora seduto al tavolo, se in compagnia facendo due chiacchiere e se solo leggendo il giornale, o scrivendo appunti, o riflettendo sopra a varie cose o anche solo guardandomi intorno.
Ormai saranno due mesi che non bevo un caffè ristretto all'italiana e non ne sento nessuna mancanza. Quando tornerò ricomincerò a berlo, ma la tazzona di caffè lungo non mi dispiace per niente. Non è vero che il caffè lungo fa schifo, è solo un altro modo di berlo. Anzi, proprio di concepirlo.
E del resto il caffè non è un prodotto sul quale noi italiani abbiamo l'esclusiva. Non si coltiva in Italia e si beve in tutto il mondo. Tanto tanto posso capire la pasta, e poi fino a un certo punto: non è vero che fuori dall'Italia non si possa mangiarne di buona. In una specie di ristorante cinese di Punta Arenas, che di cinese aveva solo l'insegna, ho mangiato spaghetti e gnocchi che non avevano niente da invidiare a quelli della mamma.
Connazionali, quando andate all'estero rilassatevi. Fate uno sforzo, smettetela di criticare tutto quello che non corrisponde alle vostre abitudini e smettetela di guardare la realtà circostante come se foste in visita allo zoo.
Provate il beverone di caffè lungo, con la mente e i sensi liberi da pregiudizio, e vedrete che non è neanche così male.
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Ma infatti...
RispondiEliminaRaf
il caffè luuuungo è buonissimooooooo!
RispondiEliminahai perfettamente ragione, ma i connazionali proprio perché tali non recepiranno....
RispondiEliminaSeba