sabato 3 gennaio 2009

Puerto del Hambre

E' quello che resta del primo tentativo spagnolo di creare una colonia sullo stretto di Magellano. Non c'è quasi nulla, si vede solo la base di un muro di pietre, che sono le rovine della chiesa. Ma quello che impressiona è la storia legata a questo posto.
Come al solito c'è di mezzo Francis Drake. Anzi, inizia tutto da lui. Drake nel 1578 riesce a passare lo stretto e saccheggia le colonie spagnole del Pacifico, completamente prive di protezione sul lato del mare.
Questa nuova via aperta da Drake costringe la Spagna a pensare a misure difensive, e con questo obiettivo Pedro Sarmiento de Gamboa progetta di creare una colonia sullo stretto, per presidiarlo e bloccare la via d'accesso a nuove incursioni dei corsari inglesi.
Naviga una prima volta sullo stretto, nella direzione "buona" dal Pacifico verso l'Atlantico, in favore di vento e di corrente, e individua il posto più adatto al nuovo insediamento, a Punta di Santa Ana, circa 50 chilometri a sud dell'attuale Punta Arenas.
Nel settembre del 1581 partono dalla Spagna 23 navi e più di tremila persone. Dopo due soli giorni di navigazione una tempesta sorprende la spedizione, che perde subito 800 persone e 7 navi, e la costringe a rientrare in Spagna. Nuova partenza due mesi dopo, con 16 navi. Il viaggio è tremendo, tra tempeste, naufragi e malattie. Riescono ad arrivare all'imboccatura dello stretto nel febbraio del 1583: sono rimaste solo 5 navi e poco più di 500 persone.
Ma non riescono a penetrare a causa delle tempeste e delle correnti e sono costretti a tornare a Rio de Janeiro. Riparano le navi e tentano di nuovo, ma nel febbraio del 1854 sono di nuovo ricacciati indietro. Sarmiento allora sbarca all'imboccatura dello stretto e ne prende possesso in nome del re di Spagna. Lì fonda un primo insediamento che chiama Ciudad Nombre de Jesus. Insabbiano una delle navi per ricavarne legna. Ma parte della spedizione si ammutina, e tre navi ripartono per la Spagna, portandosi via buona parte dei viveri e dei beni di necessità, abbandonando Sarmiento con 330 persone ed una sola piccola nave, la Santa Maria de Castro.
Nel mese di marzo Sarmiento, con altre 150 persone, riesce comunque a raggiungere la Punta di Santa Ana e fonda la nuova colonia, che chiama Ciudad del Rey Felipe. Nel mese di maggio lascia 130 coloni nella città in costruzione e ritorna alla colonia di Jesus, all'imboccatura dello stretto. Ma una tempesta strappa gli ormeggi della nave, la porta fuori dallo stretto e praticamente la trascina fino alle coste del Brasile. Non riuscirà più a raggiungere le colonie. A Rio ottiene l'appoggio del governatore portoghese ed invia una nave di soccorso. Ripara la Santa Maria de Castro e la carica di provviste, ma la nave naufragherà a Bahia. Si procura un'altra nave e riparte verso sud. In prossimità dello stretto l'ennesima tempesta lo costringe a tornare indietro. Di nuovo a Rio, viene a sapere che anche l'altra nave di soccorso ha subito la stessa sorte.
Decide di tornare in Spagna a chiedere aiuti, ma durante il viaggio viene catturato prima dai corsari inglesi e poi dagli ugonotti. Dopo anni di prigionia riuscirà ad arrivare in Spagna solo nel 1589, ma non otterrà più aiuti per le sue colonie, che ormai sono considerate perse.
I coloni, abbandonati al loro destino, in un ambiente estremo, fuori da tutte le rotte di navigazione, senza mezzi di sussistenza, con pochi vestiti stracciati, iniziano a morire di fame, di freddo e di stenti.
Nel gennaio del 1587 sopravvivono ancora solo 15 uomini e 3 donne. Stanno cercando di raggiungere la prima colonia, Ciudad de Jesus, quando vedono arrivare tre navi. Si tratta di un altro corsaro inglese, Thomas Cavendish, che seguendo l'esempio di Drake si sta dirigendo verso le colonie spagnole del Pacifico. Cavendish imbarca un superstite, Tomé Hernández, e si dichiara disponibile a portare con sé anche gli altri. Ma prima che possano salire a bordo si leva un vento favorevole, Cavendish issa le vele e se ne va, abbandonandoli di nuovo al loro destino. Tre giorni dopo Cavendish raggiunge la Ciudabid del Rey Felipe, scende a terra e trova un quadro macabro, la città già in rovina e disseminata di morti. Ribattezza il luogo come Port Famine, Porto Carestia. Tomé Hernández fu l'unico sopravvissuto e l'unico testimone.
Nel 1590, un altro corsaro inglese, Andrew Merrick raggiunge la colonia. Vi trova un altro superstite, che si chiama Hernando, e lo prende a bordo. Hernando racconta che negli ultimi due anni è vissuto da solo, alimentandosi di quello che poteva cacciare col suo fucile. Ma muore durante il viaggio di ritorno in Inghilterra, come quasi tutto l'equipaggio della nave, e la sua storia si conosce solo grazie al racconto di uno dei pochi sopravvissuti.
Col passare dei secoli di Ciudad del Rey Felipe/Puerto de Hambre è scomparsa ogni traccia. Fino a pochi anni fa si conosceva solo approssimativamente il luogo in cui sorgeva e si riteneva che si trovasse leggermente più a sud di dove, negli anni 50, furono effettivamente rinvenute le poche rovine. Ironia della sorte, Puerto de Hambre sorgeva esattamente nel luogo che oggi è conosciuto come "Bahía Buena"...

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