sabato 22 novembre 2008

Transoceanica effettuata.
Finalmente a Buenos Aires.
Il primo frutto buono di questo viaggio: è finito lo stress immane dei preparativi.
E’ stato un buon volo. I passeggeri argentini si sono dimostrati molto estroversi. Mai avevo passato tanto tempo a chiacchierare, su un aereo.
Al risveglio da un sonnellino ho realizzato, come se non ci avessi mai pensato prima, quanto in là fosse previsto il viaggio di ritorno ed ho provato un po’ di sgomento. Mi sono rivisto le persone, gli animali, i luoghi e gli oggetti più cari e mi è venuta già un po’ di nostalgia. Ma tanto ormai l’aereo stava andando a Buenos Aires. Mi sono detto va bè, stiamo a vedere cosa succede quando scendo. Alternative del resto non ce n'erano.
Nel momento in cui dall’aereo ho avvistato il Rio de la Plata e poi Buenos Aires è scattata la curiosità, e il grosso del lavoro era già fatto.
All’aeroporto è venuto a prendermi l’amico Sergio, che avevo conosciuto durante un viaggio di quasi dieci anni fa. Era da allora che non lo vedevo. Grazie anche all’accoglienza amichevole mi è sembrato subito naturale essere qui. Mollati gli ormeggi e uscito dal porto, il viaggio è iniziato. Anche se di sicuro ho tossine da smaltire e ancora abbastanza da sciogliermi. Ma mi sento a mio agio. Il trauma del distacco è già superato.