Ieri record a Buenos Aires: 40 gradi.
Sono uscito alle tre del pomeriggio con tutto il bagaglio. Tra l’asfalto, il cemento e lo smog è stato come praticare uno sport estremo in ambiente insano.
Ho preso un aereo per Mendoza, per una prima breve visita al ramo argentino della famiglia.
Anche a Mendoza il caldo non scherzava: 38 gradi. L’aria però era più secca, il calore lo sentivo addosso ma si sopportava molto meglio.
La mia famiglia argentina è numerosa. Per il momento ne ho conosciuto solo una minima parte, ma è stato un evento particolare. A parte la zia, che è stata in Italia, le altre erano persone così vicine, a livello di sangue, eppure completamente sconosciute. Una cosa è un elenco di nomi e qualche notizia che ogni tanto arriva da lontano e una cosa è stata trovarmi in mezzo a persone in carne ed ossa realmente esistenti.
I miei tre cugini hanno complessivamente una decina di figli, i quali a loro volta hanno complessivamente, per il momento, un'altra decina di figli. Due dei figli dei miei cugini hanno anche sangue indio. Questi ragazzi hanno il cognome polacco (lo era il marito di mia zia), la nonna italiana e la madre india. E’ un paese pieno di mescolanza, l’Argentina. E pieno di storie. Me ne sono state raccontate già tante, fuori dal comune. La gente parla e racconta volentieri. Ed è curiosa, chiede, ed ascolta.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento