Dopo il confine è seguito un lungo tratto su un bellissimo altipiano, sempre col vulcano sullo sfondo, poi ho rivisto di nuovo un po' di steppa, fino ad arrivare San Martin de los Andes, una bella città in riva a un lago e circondata dalle montagne. Ero di nuovo in Patagonia. La Patagonia argentina si spinge più a nord di quella cilena. Sul versante cileno, alla stessa altezza, ero già nella Regione dei Laghi. Una Patagonia molto diversa da quella del sud, però, per il clima e per lo scenario. A San Martin mi sono fermato un giorno. Camminando poco più di un'ora, attraversando una riserva Mapuche, sono arrivato su una spiaggia in riva al lago con un isolotto di fronte. L'acqua era calda abbastanza e così ho svolto attività balneare.
Dopo San Martin la mia intenzione era di passare per la pampa. Volevo almeno vederla, la pampa argentina. Avevo individuato come obiettivo la città di Santa Rosa, facendo tappa intermedia a Neuquen. Appena arrivato a Neuquen (altre otto ore di viaggio) ho cercato tra tutte le compagnie un bus che fermasse a Santa Rosa ad un orario decente, ma i bus che partono da Neuquen e passano per Santa Rosa hanno tutti come destinazione finale Buenos Aires, dove arrivano in mattinata. Di conseguenza tutti si fermano a Santa Rosa in piena notte. Si poteva anche fare, avrei dovuto cercare un posto per dormire già da Neuquen e riservarlo. Ma da qualche giorno avevo, purtroppo, iniziato a fare un po' di conti sul tempo che mi rimaneva, e alla fine, vista anche questa scomodità, ho deciso di tirare ancora verso verso nord ed ho cambiato la mia destinazione con San Rafael, già nella provincia di Mendoza, ed è stata un'altra tirata di undici ore. A San Rafael pensavo di fermarmi uno o due giorni, i dintorni mi erano stati descritti come molto belli e volevo anche riprendermi un po' da tanto tempo seduto in bus. Però ho iniziato a star male ed ho passato alcune giornate, e soprattutto alcune nottate, molto poco piacevoli. A San Rafael dormivo al piano di sopra di un letto a castello, col soffitto molto vicino. Che il calore sale verso l'alto ho potuto sperimentarlo di persona: intorno al mio letto si era formato un microclima di quaranta gradi, ma forse anche cinquanta. Dopo la seconda nottata tribolata ho deciso di salire direttamente a Mendoza, non stavo ancora bene, ma un'altra notte in quelle condizioni non mi sentivo in grado di passarla.
E così finalmente persona fisica e voce narrante si sono ricongiunte. A Mendoza mi sto dedicando alla conoscenza del ramo argentino della famiglia, ormai sono fermo qui da una settimana e penso che riprenderò la strada tra un paio di giorni.

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